Partendo dall’idea di improvvisazione come processo paradossale e transitorio, che rappresenta il tentativo di non entrare mai nello stesso fiume (Eraclito), ma di praticare comunque la costanza, si pratica una disponibilità che prende attivamente in mano la variabilità dei fenomeni e delle nostre azioni come processo creativo.
Esploriamo la possibilità dell’approssimativo, dell’intuitivo... del concreto. E viceversa.
Utilizzando composizioni di Domenico Scarlati, François Couperin e Jean-Philippe Rameau, esploriamo il legame e la compenetrazione tra improvvisazione e composizione.
Possiamo trovare lontani antenati di questa musica e di questi suoni nella nostra vita quotidiana e nella nostra esistenza attuale?
Il progresso e lo sviluppo dell’interazione tra “scorrere e arginare”, “incanalare” e “rompere gli argini” formano questa sprezzatura (Baldassare Castiglione), questa facilità che può nascere da una lunga pratica e consapevolezza. In questo modo, riconosciamo la corrispondenza tra cambiamento e persistenza, tra temporalità ed essere... e tra passato e presente.
Creazione dell’Orchestra Worshop di Imola
Insegnante : Hubert BERGMANN
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